In questo caso, la pigmentazione, la ricostruzione del naturale colore e della forma dell’areola, costituiscono un intervento particolarmente delicato. Secondo le statistiche,su scala europea, il tumore della mammella è tra i primi posti. Molte donne devono subìre un intervento chirurgico di mastectomia e ricostruzione. Attualmente l’areola e il capezzolo, vengono ( in alcune strutture ) ricostruite chirurgicamente con un intervento in anestesia locale attraverso il prelievo di cute rosea dall’inguine per simulare la parte asportata; in altri casi, vengono utilizzati apparecchi composti da aghi che tatuano in maniera standardizzata un pallino di colore sulla zona in questione senza alcuna premura estetica verso un connotato che deve avere una parvenza naturale. .Un’alternativa a queste tecniche di ricostruzione di solito invasive, deludenti ed esteticamente spartane, è la
Eseguita esclusivamente da me, empatica, preparata e soprattutto di lunga esperienza.
Essa permette di ottenere un ottimo risultato estetico con il minimo dell’invasività, in quanto viene svolto manualmente da un artista competente.Non si tratta infatti di una problematica esclusivamente estetica laddove il trauma psicologico e il timore di aver perso parte della propria identità di genere sono forse gli ostacoli più seri da fronteggiare. Esiste uno studio attento ed approfondito in realtà, nell’ottica di un equilibrio estetico generale tale da rendere il risultato finale quanto più armonico possibile.Questa tecnica artistica è ancora poco trattata in Italia, perché non è prevista dal tariffario del nostro S.S.N. e per la mancanza di una normativa che garantisca che venga svolta da professionisti di micropigmentazione riconosciuti.
Se vi state sottoponendo a terapie oncologiche, è fondamentale che il trattamento venga eseguito a seguito di una richiesta medica. Dovrete mettere a conoscenza la micropigmentista dei farmaci che state assumendo in quanto essi possono interagire con la pelle e sul normale processo di guarigione. Per questo trattamento bisogna necessariamente aspettare dai 6 mesi ad 1 anno dall’ultimo intervento effettuato, cioè quando il processo di cicatrizzazione delle ferite post-chirurgiche è finalmente terminato.
I colori usati sono ipoallergenici, atossici, di origine minerale e idonei secondo la normativa europea (ReSap 2008/1).
Il trattamento non è doloroso, in rari casi puo’ essere leggermente fastidioso; In genere la durata del trattamento varia da un’ora a due ore, ma l’esecuzione vera e propria dura al massimo 30 minuti.
Dopo circa 1 mese si valuta il risultato e si decide eventualmente di effettuare un’eventuale rifinitura del lavoro, il quale puo’ anche non essere perfetto in una sola seduta. Si termina quindi il lavoro nella seconda sessione.
La zona trattata andrà curata con tutte le precauzioni necessarie relative alla cute lesa.
Vi sarà fornito il Protocollo di Autocura da seguire a casa nei giorni successivi al trattamento.